Alla ricerca di tutele collettive per i lavoratori digitali: organizzazione, rappresentanza, contrattazione
2018
4
1
35-58
digital economy ; sharing economy ; workers representation ; workers rights ; trade union ; collective bargaining ; labour contract ; employment status
Trade unionism
Italian
Bibliogr.
"Il saggio analizza le diverse modalità di organizzazione sindacale dei lavoratori digitali. Se è innegabile che l'economia digitale abbia accelerato il processo di frammentazione e parcellizzazione del lavoro ed indebolito le forme tradizionali di rappresentanza collettiva, si registra in controtendenza il proliferare di forme di auto-organizzazione dei lavoratori digitali rese possibili dalle stesse tecnologie digitali applicate al web.
Per garantire l'effettività dell'azione sindacale al di fuori del lavoro subordinato l'Autore propone di valorizzare la latitudine e la collocazione sistemica dei diritti collettivi nel quadro costituzionale ai fini di una loro estensione a tutti i prestatori contrattualmente deboli. La vera sfida per tali aggregazioni spontanee è la creazione di una rete nazionale ed europea che sia in grado di intercettare e sintetizzare gli interessi collettivi, e di imporre alle piattaforme innovative forme di contrattazione. Una via da seguire potrebbe essere quella del social movement unionism: ossia fare rete con associazioni, società civile e cittadinanza per rompere l'isolamento del rapporto lavoratore-piattaforma, ricomporre gli interessi collettivi a livello territoriale e stimolare l'attenzione dell'opinione pubblica e l'attivazione delle istituzioni.
Il modello proposto presuppone un nesso indissolubile tra diritti sociali, diritti del lavoro e cittadinanza e richiede un'attivazione diretta di tutti gli attori sociali nei confronti delle piattaforme committenti: lavoratori, istituzioni locali e cittadini-consumatori. Il soggetto pubblico, in particolare, può giocare un duplice ruolo: promuovere pratiche neo-concertative, divenendo parte attiva del processo negoziale e stimolare il c.d. “consumo critico” della cittadinanza. Se ciò, indubbiamente, apre nuovi spazi di agibilità negoziale per il sindacato nella gestione e controllo dello sviluppo dell'economia digitale a livello territoriale, tuttavia rischia anche di modificare in senso lobbistico il modello di relazioni industriali territoriale. ..."
Digital
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