Economia e Lavoro - vol. 45 n° 3 -
Economia e Lavoro
"L'articolo analizza le differenze di genere nel sistema pensionistico pubblico, in una prospettiva di medio-lungo periodo. Dalla ricognizione dei principali istituti del regime contributivo, non emergono significative differenze fra uomini e donne per quanto attiene alle regole di calcolo della pensione, fatta eccezione per alcuni vantaggi a favore delle lavoratrici madri. Tuttavia, l'unicità del coefficiente di trasformazione determina, a parità di ogni altra condizione, un rilevante effetto redistributivo dei diritti pensionistici a favore delle donne, per via della loro maggiore longevità: il valore attuale dei diritti pensionistici ad esse attribuiti supererebbe del 36% quello degli uomini. Il rapporto si inverte radicalmente sotto il profilo sostanziale: i livelli retributivi e la dimensione delle carriere, a cui è correlata la maturazione dei diritti pensionistici, sono nettamente superiori per gli uomini. In merito, si è mostrato che i principi equitativi interni al calcolo contributivo e le tendenze in atto nel mercato del lavoro produrranno un significativo ridimensionamento delle differenze di genere, ma non saranno tuttavia sufficienti a garantire una sostanziale equiparazione."
"L'articolo analizza le differenze di genere nel sistema pensionistico pubblico, in una prospettiva di medio-lungo periodo. Dalla ricognizione dei principali istituti del regime contributivo, non emergono significative differenze fra uomini e donne per quanto attiene alle regole di calcolo della pensione, fatta eccezione per alcuni vantaggi a favore delle lavoratrici madri. Tuttavia, l'unicità del coefficiente di trasformazione determina, a ...
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