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Mercato senza pluralismo. Relazioni industriali e assetti liberal-democratici

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H

Cella, Gian Primo

Sociologia del lavoro

2013

131

19-36

democracy ; labour relations ; trade union role

Italy

Labour relations

http://www.francoangeli.it/riviste/sommario.asp?anno=2013&idRivista=83

http://dx.doi.org/10.3280/SL2013-131002

Italian

Bibliogr.

"Il saggio, a partire da una riflessione più generale sulla natura della crisi economico- finanziaria del capitalismo moderno, focalizza l'attenzione sul funzionamento e sul futuro delle democrazie pluraliste, ovvero gli assetti fondati sull'operare di quelle organizzazioni e associazioni autonome che contribuiscono al governo, o meglio, alla governance delle società entro i quali hanno vissuto (sia pure con fratture drammatiche) le convivenze politiche lungo tutto il XX secolo. L'avvento dei mercati globali, delle strategie di risanamento finanziario orientate dalle istituzioni economiche sovranazionali, delle procedure globali di riorganizzazione produttiva ispirate al World Class Manufacturing hanno gradualmente compromesso il rapporto fra mercato e pluralismo. Mancano, o si rivelano inadeguate, le istituzioni in grado di regolare i mercati globali e quando esse esistono, come nella governance economica transnazionale, non favoriscono il metodo dell'accordo, strumento principe delle relazioni pluraliste. Nel contempo scompare un altro dei protagonisti della scena del pluralismo, il partito di massa, progressivamente sostituito da partiti orientati soprattutto a partecipare in modo esclusivo alla spartizione delle cariche pubbliche. Inoltre, i processi di ridefinizione interna dei confini attraverso i movimenti localisti favoriscono la trasformazione dei conflitti di interesse in veri e propri conflitti di identità. Tempi duri quindi per il pluralismo e per le organizzazioni collettive di rappresentanza degli interessi, alla costante ricerca di un nuovo e più sostenibile equilibrio in uno scenario sempre più influenzato dalle logiche del mercato. "

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