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"Une étude comparative de la jurisprudence allemande et française relative au risque de licenciement pour un fait de la vie privée du salarié est d'autant plus pertinente que, dans ces deux pays, le principe de niveau constitutionnel est la protection de la vie privée, le pouvoir de l'employeur ne devant pas excéder le domaine contractuel de la subordination de la relation de travail. C'est par une analyse concrète des faits que les juges les relient à une obligation contractuelle de loyauté, ou jugent des conséquences du trouble causé à la bonne marche de l'entreprise par certains faits relevant de la vie privée du salarié pour qualifier le licenciement fondé sur de tels faits. Si les solutions allemandes et françaises se rejoignent sur l'obligation de bonne foi, elles s'écartent davantage sur les conséquences qu'entraînent des faits étrangers à l'engagement contractuel mais considérés comme préjudiciables pour l'entreprise. Les deux domaines semblent plus poreux en droit allemand que français.

A comparative study of German and French case law on the risk of dismissal for a fact of the employee's private life is all the more relevant as in both countries the principle of constitutional level is the protection of privacy and the employer's power must not exceed the contractual field of the subordination of the employment relationship. It is through a concrete analysis of the facts that the judges link them to a contractual obligation of loyalty, or judge the consequences of the disorders caused to the functioning of the company by some facts relating to the employee's private life to qualify dismissal based on such facts. Although the German and French solutions agree on the obligation of good faith, they differ more on the consequences of facts that are not connected to the contractual commitment but are considered as prejudicial to the company. Both fields seem more porous in German law than in French law."

"Il volume affronta l'impatto delle nuove tecnologie legate alla intelligenza artificiale (AI) sull'organizzazione e sulla regolazione del lavoro.
Dopo una prima parte, di taglio trasversale, dedicata ai profili giuridici ed etici dell'AI, l'opera fornisce una mappatura delle principali questioni giuslavoristiche sollevate dall'AI e un approfondito esame delle soluzioni adottate (o in via di adozione) a livello europeo e nazionale.
La trattazione copre un ampio novero di profili, che spaziano dalla tutela della salute dei lavoratori dai rischi ingenerati dall'AI (nonché dalle pratiche di potenziamento umano) alla promozione della trasparenza dei meccanismi decisionali automatizzati, anche in chiave di prevenzione della discriminazione algoritmica che può verificarsi nelle fasi di accesso, di esecuzione o di estinzione del rapporto di lavoro.
La terza parte è dedicata al lavoro da remoto e al cambio di paradigma che l'impiego di tale strumento, favorito dall'innovazione tecnologica, ha apportato nell'assetto dei poteri, degli obblighi e delle responsabilità che tradizionalmente connotano la relazione di lavoro.
La successiva sezione del volume guarda al lavoro tramite piattaforma quale sorta di laboratorio giuslavoristico per l'AI, dal momento che, in tale contesto, si sono palesate in anticipo alcune delle istanze (individuali e collettive) che si pongono al centro dell'attuale dibattito sul rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro.
L'ultima parte del volume insiste sui nuovi "spazi" - come il metaverso - e sui nuovi "attori" del lavoro digitale, tra i quali si annoverano sia i mezzi sofisticati come i robot (destinati all'impiego in campo industriale, come pure, nella prospettiva della giustizia predittiva, quale ausili o, addirittura, quali sostituti del giudice) e le driverless cars, sia le figure emergenti come gli influencers, i content creators del web e i gamers professionisti (da tenere distinti dai lavoratori soggetti a pratiche di gamification durante l'espletamento della propria attività).
In sintesi, dall'opera emergono due fondamentali istanze: da un lato, l'esigenza di preservare un approccio che mantenga al centro l'uomo e, dall'altro lato, l'opportunità di valutare non solo i rischi, ma anche i possibili benefici che l'impiego dell'AI può apportare al lavoro e, in ultima analisi, alla persona (in termini, ad esempio, di miglioramento della sicurezza sul lavoro e di agevolazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro)."