Economia e Lavoro - vol. 52 n° 3 -
"Nell'ultimo ventennio la produttività del lavoro ha conosciuto una dinamica della crescita quasi piatta. Diverse autorità europee hanno cercato di sollecitare riforme del mercato del lavoro in Italia, tra queste anche un maggiore utilizzo della contrattazione a livello di impresa. La finalità è contenere la crescita dei salari e permettere una maggiore crescita della produttività. Non hanno tenuto conto, però, dell'andamento delle variabili reali. Dopo l'adozione dell'euro, infatti, la crescita dei salari reali è stata più bassa della crescita della produttività. Inoltre, l'attuale sistema italiano di contrattazione, basato su due livelli, permette di legare le componenti salariali alla produttività solo nella contrattazione decentrata. In questa direzione, recentemente, il governo italiano ha avviato misure di detassazione dei premi di produttività. Questa politica sembra, però, aumentare il dualismo territoriale Nord-Sud e generare altre forme di polarizzazione. Occorre inquadrare l'attuale sistema di incentivi nell'alveo di politiche integrate, non solo del lavoro ma delle più ampie politiche di sviluppo. Inoltre, risultano necessari nuovi approcci nella contrattazione e nelle relazioni industriali."
"Nell'ultimo ventennio la produttività del lavoro ha conosciuto una dinamica della crescita quasi piatta. Diverse autorità europee hanno cercato di sollecitare riforme del mercato del lavoro in Italia, tra queste anche un maggiore utilizzo della contrattazione a livello di impresa. La finalità è contenere la crescita dei salari e permettere una maggiore crescita della produttività. Non hanno tenuto conto, però, dell'andamento delle variabili ...
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