Economia e Lavoro - vol. 45 n° 3 -
"In Italia, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una revisione delle prestazioni erogate dal sistema pensionistico obbligatorio a fronte dell'incentivazione del pilastro integrativo volontario. Schemi assicurativi diversi portano ad implicazioni differenti nella valutazione attuariale degli impegni previdenziali. Un sistema pensionistico obbligatorio, quindi in via generale privo di selezione degli assicurati, può prevedere coefficienti di trasformazione in rendita indifferenziati per sesso, sebbene l'obbligatorietà non assicuri di per sé l'equilibrio attuariale se non si tiene conto della composizione per sesso degli iscritti. In un sistema volontario e concorrenziale, invece, le prestazioni devono – per poter garantire equilibrio attuariale – rispecchiare gli impegni effettivamente assunti per ciascun aderente, tenendo conto di tutti i fattori di rischio rilevanti. Ciò non toglie che l'introduzione di meccanismi di mutualità a livello di domanda – ad esempio attraverso la costituzione di collettività che acquistano rendite indifferenziate – o dell'offerta – ad esempio mediante la costituzione di un fondo di perequazione tra gli enti erogatori di rendite – potrebbe consentire il medesimo obiettivo di uniformare i coefficienti di trasformazione."
"In Italia, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una revisione delle prestazioni erogate dal sistema pensionistico obbligatorio a fronte dell'incentivazione del pilastro integrativo volontario. Schemi assicurativi diversi portano ad implicazioni differenti nella valutazione attuariale degli impegni previdenziali. Un sistema pensionistico obbligatorio, quindi in via generale privo di selezione degli assicurati, può prevedere coefficienti di ...
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